video suggerito
video suggerito

Accusata di aver ucciso la suocera, la difesa: “Ricerche su lavare sangue? Intendeva le mestruazioni”

Giada Crescenzi nega di aver ucciso Stefania Camboni nella sua villetta di Fregene. L’avvocata della donna: “La ricerca sull’avvelenamento riguardava le piante, non le persone”.
A cura di Natascia Grbic
343 CONDIVISIONI
Immagine

Giada Crescenzi, la donna arrestata per l'omicidio della 60enne Stefania Camboni, ha dichiarato dal carcere di Civitavecchia di non aver ucciso la suocera. Lo ha dichiarato l'avvocata della donna, Anna Maria Anselfi, spiegando che la sua assistita ha "proclamato la sua innocenza, è molto provata ma ferma e determinata a ribadire tutto davanti al giudice. Agli inquirenti ha già raccontato che dopo aver cenato tutti insieme, lei e il suo compagno sono andati in stanza insieme, poi lui è uscito per andare al lavoro mentre lei si è messa a letto e come tutte le sere ha messo i tappi alle orecchie addormentandosi profondamente. Un'abitudine che conoscono tutti e non ha sentito nulla fino a quando il fidanzato tornando a casa l'ha svegliata di soprassalto trovando la porta aperta".

Giada Crescenzi
Giada Crescenzi

Crescenzi è accusata di omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. Il compagno e figlio della donna non era in casa al momento dell'omicidio: la sua posizione è al vaglio dei carabinieri, che stanno verificando quanto da lui dichiarato nelle ore successive alla tragedia.

Stefania Camboni.
Stefania Camboni.

"Vivevano in quella casa dal 29 marzo in attesa di trasferirsi in un'altra abitazione", ha dichiarato Anselmi, che ha negato i rapporti tra Crescenzi e Camboni fossero tesi, "solo qualche banale discussione per la spesa". Eppure Crescenzi, che da giorni cercava una nuova sistemazione per lei e il compagno, parlava di una "situazione critica" dicendo addirittura disponibile a dormire per terra pur di andare via da quella casa.

Immagine

Ma c'è un altro elemento che ha fatto insospettire non poco gli inquirenti: sul suo cellulare, i carabinieri hanno trovato ricerche estremamente sospette, in particolare "come avvelenare una persona" e "come togliere il sangue dal materasso". "‘La mia assistita ha spiegato che la prima ricerca era relativa a eliminare eventuali tracce delle mestruazioni e quella sull'avvelenamento non riguardava le persone ma le piante, per eliminare quelle invasive dal giardino – le parole dell'avvocata – Poi ricordo che la signora è morta accoltellata e non avvelenata. E l'arma non è stata ancora trovata".

343 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views